venerdì 5 luglio 2013

ASPETTANDO LA SENTENZA . Riflessione rivolta a tutti gli iscritti di tutti i gruppi a favore di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Di Nino Amado.


 

E' arrivato il momento di mettere la sordina.

Considerando che, l'inveire contro i governi e ministri, fare pressioni, petizioni, delegare partiti o gruppi parlamentari, pretendere l'intervento del Segretario Generale dell'ONU o quello dell'Europa e sperare che gli USA possano dire la loro,
siamo giunti in vista del traguardo rivelando elementi che hanno messo in difficoltà i vari avversari (leggi Miavaldi, Wu ming, il Fatto e tutta la stampa antimilitarista) e tutta la congrega di Pinocchio che fanno, dei loro incarichi, motivo per cercare di far credere soluzioni inesistenti o previsioni fantasiose.
L'intervento di Toni Capuozzo, su richiesta di Stefano Tronconi e la documentazione fornita da Luigi di stefano, hanno già prodotto un certo disagio nelle autorità Indiane e in quelle Italiane che, ora, non sono in grado di controbattere o modificare le versioni che hanno sempre sostenuto; I colpevolisti ostinati continueranno sempre e comunque a sostenere le loro tesi infondate e assurde ma questo non fa altro che dimostrare la loro totale incapacità di ragionamento e il loro indottrinamento estremista. In ultima analisi, dubbi sulle dinamiche e sulle effettive responsabilità permangono tutti e che il comportamento delle autorità indiane è risultato prepotente, forzato, ambiguo, e per certi aspetti reticente. Insomma, che il nostro governo accetti passivamente e in assoluta disparità di ruoli e di poteri che l'India porti a conclusione con metodi arroganti un processo ‘locale’ dalla sentenza già scritta, significa anche ricevere uno schiaffo di enorme portata nel giudizio internazionale oltre che procurare una macchia indelebile all'onore della nostra Marina. Mentre il dramma dei nostri militari e delle loro famiglie si ripercuote in tutto il Paese, minando la fiducia nelle istituzioni. La rabbia che abbiamo nel cuore, la sete di giustizia, il desiderio di riportare a casa i nostri fucilieri di Marina, ci spingono a reclamare un intervento chiaro e deciso del nostro governo, adesso, senza perdere altro tempo in chiacchiere inutili e blanda diplomazia” ma, in vista della dirittura di arrivo bisogna lasciare operare la NIA che, a causa delle falsita, delle indagini taroccate, delle prove inesistenti, delle dichiarazioni (e pressioni) politiche di comodo e di parte e, sopratutto, della nullità delle indagini delle autorità del Kerala è dovota ripartire da zero basando il proprio operato sui riscontri e contradizzioni di quanto era stato dichiarato; La NIA è un organismo molto efficiente che si avvale di investigatori esperti e di alta professionalità con mezzi tecnologici all'avanguardia, quindi in grado di operare per il meglio. Intanto corre voce che anche Altamas Kabir sia stato informato della documentazione che stà circolando in rete.
Per tutto questo mi sento di suggerire, a tutti, di mettere la sordina e attendere la conclusione delle indagini per poi prendere tutte le iniziative contro chiunque e tutti coloro che hanno generato questo caso vergognoso unico nella storia.
Comunicazione del mio amico Nino Amado.

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