giovedì 4 luglio 2013

La rivelazione shock di Ryanair: “Monti rifiutò il nostro piano da 37mila posti di lavoro”


Michael-Cawley-2011



«Dieci mesi fa Ryanair ha offerto di accrescere il turismo ed il traffico in Italia a 37 milioni di passeggeri all’anno entro il 2018. Questi passeggeri avrebbero creato e sostenuto oltre 37.000 posti di lavoro in loco e fornito oltre 6,5 miliardi di euro in entrate turistiche ogni anno all’economia italiana. Tuttavia, a causa della mancanza di impegno da parte del precedente governo, il turismo e il traffico italiani continuano a diminuire con 2,2 milioni di passeggeri in meno tra gennaio e aprile quest’anno, un crollo del 5,4%. Come compagnia aerea numero 1 in Italia e con 175 nuovi aeromobili ordinati, Ryanair è la sola compagnia aerea che può portare crescita».

 La rivelazione choc è di Michael Cawley, direttore generale della compagnia aerea irlandese, che ieri, nel corso di una conferenza stampa, ha rimproverato il governo Monti di scarso impegno verso il piano di crescita occupazionale proposto mesi fa.
 
Ora Ryanair ci riprova con un appello al governo italiano «affinchè accetti il nostro piano per accrescere il suo traffico italiano da 24 milioni a 37 milioni di passeggeri all’anno entro il 2018 con il sostegno a oltre 37.000 posti di lavoro “in loco” in 25 aeroporti italiani». Il vettore low cost, infatti, propone di aprire fino a 5 nuove basi in Italia e lanciare nuove rotte presso gli aeroporti italiani.
«Crediamo che lavorando con Ryanair e altre compagnie aeree – ha aggiunto Cawley – il nuovo governo italiano possa accrescere velocemente il traffico e il turismo, oltre ai posti di lavoro, dato che il turismo e’ uno dei pochi settori che reagirà istantaneamente agli stimoli, e Ryanair garantirà crescita in cambio di costi più bassi per passeggero e una inferiore base di costo».
Certo, non risolveranno i problemi occupazionali che affliggono l’Italia, ma quei 37mila posti di lavoro in più potrebbero (come avrebbero potuto dieci mesi fa) far comodo ad altrettanti padri e madri di famiglia che ogni giorno combattono contro la più grave crisi economica dal 1929.

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