venerdì 9 agosto 2013

IL SEQUESTRO INDIANO DI GIRONE E LATORRE PENSIERI D'AGOSTO IN ATTESA DI NUOVI SVILUPPI di Stefano Tronconi

Nel corso del mese di Luglio abbiamo sicuramente tutti apprezzato la virata operata dai ministri Bonino e Mauro nelle loro dichiarazioni.
A seguito della nuova ricostruzione di quanto avvenuto il 15 Febbraio 2012 al largo delle coste del Kerala portata alla luce con i servizi televisivi di Toni Capuozzo, nelle ultime settimane sia Mauro che la Bonino sono infatti passati dal dichiararsi ottimisti sul fatto che 'il nuovo clima positivo instauratosi con l'India permetterà a Girone e Latorre di scontare la pena in Italia' (sic!) ad affermare finalmente, anche se con quasi 18 mesi di ingiustificabile ritardo, che i due marò sono innocenti (Mauro) e che gli 'addetti scientifici' del Ministero degli Esteri sono al lavoro impegnati a sviluppare, udite udite, una 'contro-inchiesta' (Bonino). Sarebbe naturalmente utile capire cosa abbiano fatto questi ben retribuiti signori del Ministero degli Esteri e non solo per quasi 18 mesi, ma questo è altro argomento che meriterà di essere approfondito una volta concluso il sequestro indiano di Girone e Latorre.
Fortunatamente per i nostri marò i tempi necessari alla controinchiesta non saranno quelli tipici del governo italiano, in quanto tale controinchiesta è già stata realizzata da Capuozzo, Di Stefano e lo scrivente, è già completa nei suoi pilastri fondamentali, è disponibile in rete a chiunque voglia leggerla e, grazie principalmente all'impegno degli aderenti al Gruppo Facebook 'Riportiamo a casa i due militari prigionieri', è stata ampiamente divulgata non solo in Italia, ma anche in India.

Ora però, nella rarefazione delle notizie tipica del mese di Agosto, vogliamo sperare che le mutate dichiarazioni di Mauro e Bonino non siano state solo un espediente per tranquillizzare l'opinione pubblica italiana sul fatto che finalmente anche i nostri politici hanno capito, ma rappresentino anche la consapevolezza che è ora di parlare chiaro all'India e pretendere che questo ignobile sequestro di persona (perchè di nient'altro si è trattato) e l'intera vergognosa vicenda che ne è seguita trovino una conclusione la più veloce possibile che scagioni definitivamente i marò ed imbocchi la strada della punizione trasparente dei colpevoli.
Se infatti è comprensibile che la NIA (l'agenzia anti-terrorismo indiana incaricata delle indagini) abbia bisogno di qualche settimana in più per ribaltare l'impostazione dell'indagine farsa che mirava a condannare gli innocenti Girone e Latorre con l'acquiescenza del governo italiano, non è più accettabile, come è stato fatto per quasi un anno e mezzo, lasciare carta bianca e riporre ancora fiducia nel sistema indiano, ora presumibilmente impegnato soprattutto a trovare un qualsiasi 'escamotage' per salvare almeno in parte la faccia dopo gli innumerevoli abusi commessi.
Non è quindi comprensibile il silenzio di Bonino e Mauro, nonchè dell'intero attuale governo (purtroppo in piena continuità con la scellerata linea politica del precedente governo Monti) sui tempi della nuova indagine in corso che si stanno dilatando a dismisura. Ricordo infatti che l'avvocatura generale dell'India si era impegnata ad inizio Aprile davanti alla Corte Suprema (e quindi nei confronti anche dell'Italia controparte nel dibattimento) a concludere le nuove indagini entro 60 giorni, il che avrebbe significato l'inizio dello scorso Giugno . Il tempo trascorso è già più che doppio di quanto promesso (sono trascorsi infatti oltre 120 giorni dall'affidamento della nuova indagine alla NIA) e da parte italiana, secondo un copione ormai purtroppo ben noto, non è stato pubblicamente neppure sollevato il problema. Se questa è la fermezza italiana nelle relazioni internazionali a prescindere dal governo in carica perchè meravigliarsi se poi qualsiasi altro Stato (vedi da ultimi Kazakhstan e Panama) si senta in diritto di irridere all'Italia e replicare nelle più diverse situazioni lo spirito del 'trattamento indiano'?

Prima di concludere questi pensieri d'Agosto vorrei fare anche un cenno al ruolo dei media italiani nella vicenda.
In vista di Settembre vorrei tanto augurarmi che, oltre all'ormai amico Toni Capuozzo, finalmente anche i cosiddetti grandi quotidiani ed i maggiori canali TV nazionali vogliano riprendere ad occuparsi seriamente di questa vicenda, anche se tutti comprendiamo come quanto avvenuto sia imbarazzante per l'Italia.
Capisco che per questi giornali e questi canali TV sia difficile, dopo aver pubblicato e trasmesso per 16 mesi le menzogne e le sciocchezze della propaganda in arrivo dall'India recependo tutto supinamente ed acriticamente ed aver assistito negli ultimi 2 mesi ai servizi trasmessi da Toni Capuozzo in imbarazzato silenzio, sia difficile spiegare ai propri lettori ed ascoltatori il fallimento giornalistico ed iniziare d'un tratto a pubblicare una nuova verità assai semplice da scoprire, ma purtroppo incredibilmente sfuggita. E tuttavia è necessario. Perchè se all'India spetterà l'ingrato compito, se vorrà di nuovo credibilmente presentarsi sulla scena internazionale come uno Stato di diritto, di fare una grossa pulizia interna decapitando per via giudiziaria i vertici politici in Kerala e le connivenze di cui questi hanno goduto anche a livello centrale, un'altrettanto grande pulizia è auspicabile che venga fatta in Italia accertando le responsibilità di questa 'debacle' nazionale sia a livello dei vertici della politica, che di quelli delle forze armate, che di quelli della diplomazia. E affinchè ciò possa avvenire il ruolo della stampa e dei media è assolutamente fondamentale.

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