martedì 15 ottobre 2013

AGGIORNAMENTO SULLA VICENDA MARO’ ,15 Ottobre 2013 di Stefano Tronconi



AGGIORNAMENTO SULLA VICENDA MARO’ – 
L’INIZIATIVA CHE IL GOVERNO ITALIANO CONTINUA A NON AVERE IL CORAGGIO DI ASSUMERE ....................................... 
E CHE E’ FORSE ORA SI ASSUMANO IN PRIMA PERSONA I CITTADINI ITALIANI 

15 Ottobre 2013

di Stefano Tronconi


Che il caso dei due maro’ di cui decorrono oggi i 20 mesi dalla data del sequestro si sia da tempo trasformato in un ‘boccone avvelenato’ sia per l’Italia che per l’India e’ ormai cosa evidente a tutti. Ed a livello istituzionale tutti vorrebbero parlarne il meno possibile, lavarsene le mani da un punto di vista operativo e far dimenticare la vicenda alle rispettive opinioni pubbliche. Purtroppo cio’ non riesce possibile neppure al piu’ scaltro tra i politici visto che l’ignobile sequestro di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che - e’ bene ricordare ancora una volta - riteniamo innocenti di qualsiasi delle colpe a loro imputate, si prolunga al di la’ delle peggiori aspettative e non riesce ancora a trovare una soluzione.

Cosa avevamo auspicato che accadesse nel mese appena trascorso? 
Come abbiamo avuto ampiamente modo di elaborare in articoli precedenti, avevamo auspicato sostanzialmente due cose: 
1) che non si perdesse nuovamente l’occasione di fare pressione sull’India a livello internazionale anche cogliendo l’occasione della recente apertura della nuova sessione dell’ Assemblea ONU; 
2) che si cogliesse strumentalmente l’opportunita’, sollevata per altre ragioni da elementi del governo indiano, di riportare il caso all’attenzione della Corte Suprema Indiana, questa volta presentando senza timori e timidezze alla Corte le numerose prove raccolte a sostegno dell’innocenza di Girone e Latorre e della tesi della completa manipolazione delle indagini e accuse a loro carico.

Purtroppo, ancora una volta, a causa dell’inerzia del governo italiano, nulla di cio’ e’ accaduto.
La banalita' e l’irrilevanza del discorso pronunciato da Letta all’assemblea generale dell’ONU hanno superato, se possibile, la banalita’ e l’irrilevanza del discorso pronunciato da Monti l'anno scorso.
Ed al momento sembra che si sia persa l’occasione (o meglio, si sia scelto di non seguire la strada) di riportare nei tempi piu’ brevi possibili il caso davanti alla Corte Suprema indiana che purtroppo, anche per via delle sciagurate scelte italiane di affidarsi mani e piedi alla (mala)giustizia indiana, tornera' ad essere lo snodo inevitabile per la risoluzione dell’intera vicenda.
Ancora una volta insomma il governo italiano si e’ astenuto dal prendere qualsiasi vera iniziativa ed ha scelto invece di concedere nuovamente all’India di dilatare i tempi a propria discrezione e sulla base delle proprie convenienze politiche interne. 

Poiche’ sono ormai trascorsi ben quattro mesi da quando Toni Capuozzo, Luigi Di Stefano e lo scrivente hanno portato all’attenzione anche dell’opinione pubblica italiana gli argomenti fattuali, tecnici e politici a sostegno della completa inncenza di Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, riteniamo che il tempo ragionevole per trovare una soluzione tecnica e politica al crimine commesso in India a danno dei nostri maro’ sia stato ampiamente concesso a chi questa soluzione aveva il dovere istituzionale di trovare. 

Per quanto riguarda l’India i ruoli dei principali attori responsabili del crimine in atto sono stati gia’ analizzati in dettaglio nel nostro precedente articolo del 3 Settembre scorso.

Per quanto riguarda l’Italia, abbiamo sempre sostenuto l’opportunita’ (ed ancora la sosteniamo) di rinviare ad un momento successivo al rientro di Girone e Latorre in Italia le inevitabili polemiche e la ricerca delle responsibilita’ della disfatta politico-militare-diplomatica preferendo invece fornire documenti ed argomenti alle autorita’ in carica in modo da facilitare una piu’ veloce soluzione nella vicenda. Il tentativo e’ stato insomma quello di non rialimentare con la nostra ricostruzione degli eventi le divisioni e le baruffe interne italiane che da 20 mesi caratterizzano il caso (divisioni e baruffe che l’India e’ stata abile prima a creare e poi a sfruttare) cercando invece di concentrare le energie ed attenzioni di tutti verso quel gruppo politico criminale indiano annidato all’interno del partito del Congresso al potere in India che riteniamo colpevole del sequestro di persona che coinvolge Girone e Latorre.

A quattro mesi di distanza va pero’ oggi detto con chiarezza che l’imbarazzato ed imbarazzante silenzio del Capo delle Forze Armate, nonche’ Presidente della Repubblica italiana, Napolitano (che insieme all’ex primo Ministro Monti ed ai ministri e funzionari del precedente governo dovrebbe verosimilmente essere quanto meno indagato per il ruolo avuto nella violazione dei diritti costituzionali di due cittadini, nonche’ militari in servizio italiani innocenti consegnati ad un giudice innaturale di un paese terzo che applica la pena di morte) non puo’ piu’ essere tollerato.
Va detto con chiarezza che l’assenza di una qualsiasi incisiva azione da parte del nuovo governo del primo Ministro Letta e dei ministri di Esteri e Difesa, Bonino e Mauro ci fa temere che il nuovo governo abbia deciso di cercare di superare il non invidiabile record di ben 14 mesi trascorsi senza incisive iniziative, ne’ risultati conseguito dai predecessori Monti, Terzi e Di Paola. Sconvolgente e’ stata poi la posizione espressa da parte del Ministero degli Esteri nei giorni scorsi secondo cui dei nostri due maro’ “Non e’ accertata l’innocenza, non e’ accertata la colpevolezza. I processi servono a questo”. Ora, lasciando da parte solo per un attimo che i due maro' sono del tutto innocenti, sarebbe utile ricordare alla Bonino ed a tutto il governo che solo i processi rispettosi delle leggi e condotti dal giudice naturale pre-costituito per legge possono servire a stabilire innocenze o colpevolezze. I processi farsa fatti in violazione di leggi, come e' stato ripetutamente il caso nella vicenda di Salvatore e Massimiliano, sono sempre e comunque processi politici che mai possono portare all'affermazione della giustizia, ma sono sempre e solo serviti a lastricare la storia umana di violenze ed ingiustizie.
Va detto infine con chiarezza che i regolari quanto inutili viaggi del funzionario/consulente De Mistura, le cui palesi incapacita’ nel gestire l’intera vicenda sono apparse evidenti fin dai suoi primissimi giorni in India, ci preoccupano piu’ di ogni altra cosa. Non solo De Mistura ha infatti dimostrato di non avere ne’ la capacita’, ne’ l’autorevolezza per concludere alcunche’ (e dalla sua riconferma sei mesi fa la sua figura serve oggi all’unico scopo di fornire una copertura mediatica all’inazione ed all’inefficacia di Napolitano, Letta, Bonino e Mauro), ma in piu’ occasioni si e’ fatto stupidamente ‘fregare’ dal gioco sporco indiano prestandosi, attraverso ripetute incredibili interviste pubbliche, al ruolo di accusatore (ovviamente senza alcuna prova) di Girone e Latorre con la patetica ed illusoria speranza probabilmente di ottenere in ritorno una qualche benevolenza da parte indiana.

A fronte di questa desolante descrizione di quanto (non) avvenuto in Italia anche negli ultimi mesi, viene il dubbio che a tutt’oggi le autorita’ italiane non abbiano ancora capito niente di quanto sia veramente successo in India o dell’India stessa ed abbiano, con la tipica arroganza del potere che annebbia la lucidita’, deciso di provare a chiudere in un cassetto la ricostruzione degli eventi che abbiamo portato alla loro attenzione. 
Viene il dubbio che non si siano ancora rese conto che l’India e’ un paese che ancora soffre di grandi complessi d’inferiorita, residuo del periodo coloniale britannico, in ragione dei quali tende a sfruttare al massimo le (rare) opportunita’ di trovarsi di fronte una controparte ancora piu’ debole di quanto non sia lei stessa. E, purtroppo per le autorita’ italiane, l’India, sempre alla ricerca di un improbabile riscatto dalla propria storia, neppure prende in considerazione una controparte debole sotto tutti i profili quale si e’ dimostrata essere l’Italia. 

Un corollario di quanto sopra e’ rappresentato da un’altra caratteristica della politica internazionale indiana fin dall’indipendenza che ne speiga il comportamento nel caso dei maro’. Questa caratteristica e’ condensabile nella massima del ‘parlare con tutti, non negoziare con nessuno’. L’India ha difficili rapporti e questioni irrisolte da anni con tutti i Paesi a lei vicina (solo per fare alcuni esmpi, Cina, Pakistan, Bangladesh, Sri Lanka, perfino le minuscole Maldive) che hanno imparato con l’esperienza e spesso a proprie spese che il modo migliore di trattare con l’India e’ il confronto a muso duro visto che l’accordo/compromesso e’ sempre pressoche’ impossibile da raggiungere per le ragioni appena spiegate. Anche nel caso dei maro’, solo nel momento in cui dovesse capire di essere davvero con le spalle al muro e di rischiare di perdere la faccia a livello internazionale l’India si decidera’ a trovare una soluzione alla vicenda che si trascina da 20 mesi per non mettere a repentaglio la propria reputazione di stato democratico e di diritto. Purtroppo nulla di tutto questo sembra ancora aver capito il nostro governo.

E’ a questo punto necessario non solo una cambio di passo, ma un cambio dell’intera strategia che l’Italia ha finora seguito nella ricerca di una soluzione della vicenda. Abbiamo per mesi sperato che il governo Letta potesse rappresentare questo punto di svolta. Purtroppo cio’ non e’ avvenuto. Riteniamo pero’ che questo cambio di passo e di strategia possa essere in qualche modo ‘imposto’ se solo da parte di un pur limitato, ma sufficiente motivato numero di cittadini si avviasse un coinvolgimento piu’ attivo. Per questa ragione pubblicheremo a breve un documento (speriamo entro domani) contenente una proposta di azione rivolta in primo luogo a coloro che fanno parte dei gruppi facebook a sostegno dei maro’, ma aperto ovviamente a tutti gli uomini e le donne che hanno a cuore la sorte di due concittadini vittime di un vergognoso sequestro di persona che dura, lo ripetiamo, da ben 20 mesi! 
Dopo l’importante testimonianza di vicinanza a Girone e Latorre ed alle loro famiglie offerta con la giornata del digiuno, e’ ora di avviare un’incisiva azione tese a riaffermarne la piena innocenza ed a riportarli a casa!
FONTE : https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79

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