venerdì 20 marzo 2015

#iostoconimarò - LA VERITA' DEVE ESSERE RESA ESPLICITA

20 Marzo 2015

I politici italiani continuano colpevolmente a far finta di ignorare tutto quello che è stato sbagliato (da loro 'in primis') in questa vicenda. Si rifiutano di riconoscere la verità. Rifiutano di affrontare la realtà e così facendo hanno prolungato per oltre tre anni e continuano a prolungare il sequestro dei fucilieri di marina.

E' necessario che una forza politica (non mi interessa quale), anche un solo parlamentare per bene, pur consapevole delle difficoltà in cui gli errori di questi tre anni hanno condotto la vicenda Marò e della delicatezza che oggi questa richiede nella gestione, si ispiri all'unico principio etico che dovrebbe governare la vita politica: cioè che la verità deve essere resa esplicita.

I MARO' SONO INNOCENTI E LA LORO INNOCENZA DEVE ESSERE RESA ESPLICITA ALL'OPINIONE PUBBLICA.

Non è più tempo di nascondersi dietro richieste di arbitrato internazionale, richieste di cambio di giurisdizione, richieste di rientro per motivi umanitari. Da sempre, per come si è sviluppata la 'narrazione' del caso, queste sono solo richieste ipocrite, cortine fumogene. Perché sono richieste che si scontrano contro la percezione di colpevolezza che si è lasciata colpevolmente maturare nell'opinione pubblica indiana (e non solo) nella speranza di nascondere responsabilità di livello ben più alto.

Matteo Renzi ed il suo governo si sono clamorosamente incartati nel tentativo di coprire le menzogne ereditate dai governi che l'hanno preceduto. Menzogne portate in dote da politici del PD ed alti burocrati che hanno mantenuto funzioni di governo o a cui il governo ha continuato a fare riferimento.
Le opposizioni tutte finora non hanno saputo fare altro che produrre qualche selfie con il fiocco giallo, indossare qualche felpa di solidarietà e più in generale buttarla in 'caciara' coniando qualche facile slogan da stadio (a cui ovviamente la tifoseria avversaria, ben più numerosa visti i rapporti tra popolazione italiana ed indiana, risponde con altrettanti slogan da stadio).


Eppure se un solo partito politico, se un solo parlamentare determinato, se qualche televisione o qualche giornale desse veramente lo spazio necessario alle prove dell'innocenza che abbiamo diffuso fin dal Giugno 2013, l'India la vicenda dovrebbe correre a chiuderla e con tante scuse (scuse ai due Marò, non certo all'Italia).

Per chi ha voglia di leggere ripropongo di seguito (adattandolo e sintetizzandolo anche se rimane di lunga lettura) l'ultimo dei tanti confronti che ho avuto con una persona 'colpevolista' in buona fede. Al termine del nostro confronto il 'Colpevolista' è uscito sicuramente assai meno convinto del fatto che siano stati i marò a causare la morte dei pescatori indiani. Il vero problema resta però che un confronto di questo tipo, basato esclusivamente sui contenuti, non sia stato finora possibile averlo pubblicamente.
E' necessario entrare nel merito e spiegare come sono andate davvero le cose alle tante persone in buona fede rimaste vittime di una campagna mediatica manipolata per riportare a casa Salvatore e Massimiliano con il loro onore. Ma è necessario che qualcuno a livello istituzionale questo spazio lo offra.

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APPENDICE - LA DISCUSSIONE CON UN 'COLPEVOLISTA' CHE DOVREBBE TROVARE SPAZIO A LIVELLO POLITICO E SUI GRANDI ORGANI DI INFORMAZIONE
Copevolista: se i Marò rimangono in India è proprio perché sono colpevoli di omicidio colposo (https://www.youtube.com/watch?v=VqmI1nkT7kA) (nota: il video linkato è quello prodotto da Diego Abbo a sostegno della cosiddetta 'teoria dello spiattellamento')
Risposta: i tuoi commenti saranno i benvenuti quando, anziché limitarti a copiare link non tuoi, vorrai commentare con argomenti ( e, se sarai capace, smentire) le prove a supporto dell'innocenza dei marò. 

Eccotene una sintesi (https://www.youtube.com/watch?v=HpopTBBV2q0) (nota: il video linkato è quello che ho prodotto insieme a Claudio Alibrandi disponibile in inglese ed italiano). Per tua informazione, mi risulta che la posizione di Diego Abbo sia che, o l'Enrica Lexie ed il St. Antony non si sono mai incontrati (come sostengo io) o che, nel caso si fossero incontrati, la dinamica di quanto successo sarebbe quella da lui ricostruita. Come vedi, ne hai tante di cose su cui varrebbe la pena che ti informassi prima di 'linkare' e parlare a vanvera di omicidio colposo. Se, quando l'avrai fatto, vorrai discuterne sarai il benvenuto anche su questa pagina.

Colpevolista: del video che mi hai postato ho guardato fino alla seconda scena, quando si legge tra i nomi quello di Luigi Di Stefano, a quel ponto ho spento. Fin'ora di prove a supporto della tesi innocentista sicure ne ho visto poche, tutte notizie travisate e non supportate da documenti ufficiali. ad esempio la mail che pochi giorni fa è stata spacciata come nuova, era conosciuta almeno da meta del 2012, e l'intervista al comandante del St Antony è stata fatta appena questo era sbarcato con due suoi amici e dipendenti morti si può supporre che non fosse completamente lucido, infatti negli interrogatori dichiara cose differenti.

Risposta: se sei una persona che cerca di informarsi ti invito a guardare il video oltre la 'seconda scena'. Quello di Luigi Di Stefano è solo uno di tre nomi. Personalmente io di Luigi posso non condividere complessivamente le idee politiche, ma ne ho apprezzato la competenza tecnica. Abbiamo lavorato in un modo assolutamente indipendente l'uno dall'altro anche se alla fine le sinergie sono state inevitabili. Idem per Toni Capuozzo che ha probabilmente idee politiche ancora diverse sia dalle mie che da quelle di Luigi. Qui parliamo di una vicenda ben precisa e non se ci piace o meno una persona. E naturalmente non sono certo io la persona titolata a parlare di luigi Di Stefano. Ripeto, se tu sei una persona che cerca veramente d'informarsi sulla vicenda marò guardati con attenzione il video (ovviamente è solo una sintesi), studiati le prove dell'innocenza e poi, se le ritieni campate in aria, discutiamone pure. Tutto il resto è aria fritta!

Colpevolista: bene, ho guardato il video ma non diceva altro che l'Olympic Flair è stata attaccata alle 21 e 30 ma i giornali sapevano della morte dei due pescatori già alle 20 quindi la tesi della nave greca non regge e del calibro idem visto che anche i carabinieri hanno detto che i proiettili in mano agli indiani sono compatibili con le armi di due fucilieri presenti sulla Enrica Lexie.
(http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=16021) (nota: l'articolo linkato è quello delle tesi colpevoliste di Matteo Miavaldi)

Risposta: il link di Wu Ming è ben precedente alla conclusione della nostra indagine che ha acquisito ben più corposi elementi di quelli pubblicati inizialmente da Miavaldi. Risulta quindi del tutto datato. Nel video che ti ho linkato io non ritrovi solo il documento Olympic Flair, ma, tra le altre cose, puoi facilmente vedere il documento chiave con cui la Guardia Costiera chiede per la prima volta alla Lexie di rientrare a Kochi alle 4.06 p.m. ora di Greenwich (21.36 ora indiana) rendendo così evidente che tutta la ricostruzione della caccia alla Lexie partita alle 19.00 fatta dalla Guardia Costiera, pubblicata dai media indiani e ripresa da Wu Ming è solo un clamoroso falso. Così come è una patacca pazzesca il supposto articolo del Times of India con orario artatamente modificato alle 20.00. Quando Miavaldi mandò a me e Capuozzo il link del Times India a cui ti riferisci non abbiamo potuto fare altro che sorridere da quanto sono stati pasticcioni gli indiani nella manipolazione dei documenti ed ingenui gli italiani che se li sono bevuti. Infatti il primo commento dei lettori all'articolo 'breaking news' del Times of india era quello di un certo Alwyn pubblicato alle 23.36. Sai quanti commenti apparirebbero in tempo reale sul Times of India a commento di una breaking news pubblicata alle 20.00? Centinaia perché i commenti non vengono moderati!! Il link a cui fai riferimento è quindi una patacca colossale. Il primo comunicato stampa emesso dalla Guardia Costiera indiana sull'incidente che loro hanno erroneamente associato alla Lexie è stato emesso intorno alle 22.00. Tale comunicato è stato immediatamente ripreso come di consuetudine dalla Press Trust of India (l'ANSA locale) prima di arrivare ad essere ripresa con veri e propri articoli dalle redazioni dei diversi giornali indiani solo a partire dalle 23.00.

Colpevolista: e del fatto che l'Olympic Flair era vicino a Kochi e di conseguenza anche il St Antony doveva essere li e invece di andare al porto più vicino con due feriti si è fatto circa 125 km per raggiungere Kollam a me pare molto strano, inoltre De Mistura ha dichiarato "fu un tragico errore".
Risposta: La posizione dell'Olympic Flair non è conosciuta da nessuno con precisione perché la nave si muoveva con il radar spento. L'unica informazione disponibile è quella comunicata dalla stessa Olympic Flair nel report dell'attacco pirata, cioè 'APPROSSIMATIVAMENTE 12 Miglia Sud-ovest di Kochi' (trovi copia del report nel video). Nelle sue prime dichiarazioni Freddy Bosco parla di incidente avvenuto intorno alle 21.20 ben all'interno delle acque territoriali indiane (cioè entro le 12 miglia). E' evidente che l'Olympic Flair nel report potesse solo riportare un luogo dell'attacco al di fuori delle acque territoriali indiane pena l'accusa di aver aperto il fuoco all'interno della giurisdizione indiana con successivo incidente diplomatico. Da qui l'indicazione vaga e generica delle 'approssimative 12 miglia a sud-ovest di Kochi': l'unica possibile per dare un'idea dell'area dove i fatti si erano effettivamente svolti e al tempo stesso spostare l'incidente in area che non mettesse nei guai l'Olympic Flair. Se questa spiegazione è coerente con i dati raccolti (report Olympic Flair, prime dichiarazioni di Freddy Bosco, attivazione della Guardia Costiera solo a partire dalle 21.36), l'ipotesi Enrica Lexie invece non sta in piedi proprio perché dal luogo dell'incidente dichiarato dalla Lexie tra le 16.00 e le 17.00 il St. Antony non avrebbe potuto impiegare più di 4 ore a rientrare a Neendakara. Poiché il St. Antony è invece rientrato alle 11.00 (secondo alcuni report poco prima, secondo altri poco dopo) cosa avrebbe fatto Freddy Bosco nelle 3 ore di buco? Una crociera con cadaveri a bordo? Per quanto riguarda De Mistura apriremmo un capitolo pietoso ..... le sue affermazioni fatte senza riscontri oggettivi non sono state altro che il tentativo (suo ed in generale del governo italiano) di ingraziarsi le autorità indiane per uscire dalla vicenda con un qualsiasi accordo dalla porta di servizio. L'Italietta che fa ridere il mondo (nella sua versione migliore, o peggiore a seconda della prospettiva).

Colpevolista: quello che non capisco è, per quale motivo gli indiani dovrebbero "incastrare" gli italiani? Poi comunque c'è un altro problema di base, cosa ci fanno i militari su navi civili? In questo modo sono autorizzati dallo stato e dalla marina a comportarsi come mercenari. Sarebbe meglio se questi lavori li facessero imprese private.

Risposta: per quanto riguarda i motivi che hanno spinto gli indiani (ovviamente alcuni indiani) ad incastrare gli italiani ti invito a leggere in prima battuta un mio post di qualche tempo fa che trovi su questa pagina (https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79/posts/485313678273644). Dopodiché ovviamente ogni tua domanda sarà benvenuta. Per quanto riguarda l'altro problema che sollevi (militari su navi civili) è ovviamente un tema degno di ogni approfondimento, ma completamente separato dal fatto che due uomini completamente innocenti, che nulla hanno a che fare con quanto loro falsamente addebitato, siano a tutti gli effetti sequestrati da oltre 3 anni (che uno di loro sia ora in Italia per curarsi cambia poco ...).

Colpevolista: Però pare che in India, durante la campagna elettorale, nessuno abbia mai parlato dei fucilieri. Dico "pare" perchè non sono riuscito a trovare nulla che confermi o smentisca questo e di conseguenza confermi o smentisca la tua tesi. Se tu hai qualche link a giornali che dimostri la veridicita della tua tesi mandamelo.

Risposta: parlo dell'elezione suplettiva per un solo seggio vacante (ma assolutamente decisivo) del Kerala del 2012, poche settimane dopo l'incidente mai avvenuto della Lexie, quando il primo ministro Chandy sui marò italiani faceva una dichiarazione al giorno e le rappresentanze dei pescatori erano in piazza a manifestare a giorni alterni. A mò di campione ti linko questo articolo (http://archive.indianexpress.com/…/italian-suspects…/913866/). Concentrati sull'ultimo paragrafo che riporta le dichiarazioni di Chandy. Tieni presente che l''inchiesta non era ancora ufficialmente partita. Neppure nello Zimbabwe di Mugabe o nella Corea del Nord un primo ministro si permette di anticipare in questo modo i risultati delle indagini. Chandy aveva bisogno che le cose si muovessero in una certa direzione e così è stato!

Colpevolista: devo dire che una dichiarazione del genere mette qualche dubbio ma é anche vero che una frase estrapolata dal suo contesto può venir letta in maniera molto differente dal reale significato che avrebbe avuto se lettta nel discorso completo, e ne abbiamo avuto tantissimi esempi anche in Italia di come giornali di parte abbiano modificato il senso di frasi estrapolandole dal loro contesto. non mi riferisco ad articoli sui fucilieri ma il mio è un discorso in generale. Di certo, però, una frase del genere qualche dubbio lo mette, ma per poter giudicare bisognerebbe leggere il discorso completo. Voglio farti presente che non é che voglio contraddire tutto solo per essere contro i marinai a tutti i costi ma per poter avere le idee chiare devi aver più notizie possibile, se no sarebbe come cercare la verità leggendo solo il giornale "Libero" che essendo di parte chiaramente cerca di spostare l'opinione pubblica verso la propria tesi.

Risposta: Roberto, in questo caso è proprio il contesto in Kerala di quelle settimane del 2012 quando fu messa in moto la macchina per costruire in modo spregiudicato le false accuse contro i marò che permette di comprendere a pieno le frasi di Chandy (tra l'altro io ho due buoni amici in Kerala che mi hanno aiutato proprio a decifrare l'evolversi del contesto giorno dopo giorno). Quelle frasi, che in un sistema di diritto farebbero saltare chiunque sulla sedia, Chandy le ha pronunciate proprio perché aveva bisogno di esporsi sul caso in chiave elettorale. Altrimenti qualsiasi primo ministro avrebbe semplicemente dichiarato che stava agli investigatori fare il proprio lavoro prima di esporsi politicamente sul caso. Comunque, io ho cercato di spiegarti perché io ed altri abbiamo certezza dell'innocenza dei marò. Ed è questa innocenza che ha causato l'indecente ed insopportabile (oltre tre anni) impasse nel caso. La politica corrotta tanto indiana che italiana si era infatti spinta troppo avanti nelle manipolazioni sicura di poter gestire la vicenda in base ai propri interessi e sulla testa di due signor nessuno. Poi gli utili idioti di Wu Ming e del mondo dell'informazione in generale (tanto a destra che a sinistra) hanno fatto il resto trasformando un caso di giustizia vs. ingiustizia che riguarda due uomini in un caso politico che riguarda due Paesi. Ora è difficilissimo per tutti tornare indietro e sai quante teste dovrebbero saltare.

Fonte:  https://www.facebook.com/stefano.tronconi.79?fref=nf

giovedì 19 marzo 2015

#iostoconimarò - Lettera aperta a Sergio Mattarella

OGGETTO: Appello affinché Lei, anche in qualità di Capo Supremo delle FF.AA. si faccia Garante per l'affermazione della verità e la risoluzione della triste vicenda dei due Fucilieri di Marina ingiustamente trattenuti in India.

Signor Presidente,
siamo dei cittadini italiani e in quanto tali rivolgiamo a Lei un accorato appello per un Suo diretto interessamento del caso che vede due soldati italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ingiustamente trattenuti in India da oltre tre anni. 

Osiamo dire garante per l'affermazione della verità perché ormai da tempo un'accurata inchiesta giornalistica ha dimostrato che la polizia del Kerala si è messa subito in moto per manipolare le indagini nella direzione desiderata dal Primo Ministro di quello stato costruendo lo scenario di un incidente che non trova riscontro nei fatti e cercando di far sparire dagli occhi dell'opinione pubblica alcune prove fondamentali che dimostrano invece l'assoluta innocenza dei marò'. 

Sono ingiustamente trattenuti perchè in tre anni da quel tragico evento l’India e i suoi tribunali non sono riusciti a fare un processo dove i due Fucilieri siano risultati colpevoli di quanto a loro attribuito e cioè l’uccisione dei due pescatori indiani Valentine Jelestine e Ajesh Binki. Tre anni in cui c’è stata un’interminabile catena di rinvii di qualsiasi udienza, che sembra peraltro non avere tuttora fine.

In questi tre anni, perdoni il nostro zelare, i governi succedutisi non si sono mai veramente attivati. Non è mai stata presa in considerazione l’immunità funzionale, l’arbitrato internazionale (più e più volte annunciato). Non sono mai stati attivati decisamente i canali diplomatici a livello internazionale (Europa, ONU, NATO) per pretendere l’immediata chiarezza sul caso e che venga restituita ai due soldati la dignità umana e la libertà personale. 

Riteniamo che tutto quanto è accaduto e sta tuttora accadendo non sia giusto per due servitori della stessa Patria che li ha voluti a bordo della Enrica Lexie per la lotta alla pirateria. Non troviamo giusto che quei due uomini debbano subire tutto questo e pensiamo anche a come si possano sentire i loro cari vedendo il non agire dello Stato. 

Molti sono i nostri militari impegnati in diverse missioni internazionali e ci chiediamo come possa essere il loro umore pensando che quanto successo ai due “colleghi” un giorno possa capitare anche a loro.
Per tutto questo La preghiamo vivamente in un Suo interessamento affinchè sia data la giusta svolta a questa triste storia anche perché non vorrei che ad aprile Latorre fosse rimandato in quel lontano Paese contravvenendo ancora una volta a quanto scritto nella Costituzione e dettato anche nei trattati europei e cioè l’estradizione in Paesi dove vige la pena di morte. 

Vorremmo pure che anche Girone fosse rimpatriato al più presto e non per malattia come il suo compagno. La ringraziamo per quanto Ella potrà fare, come per altro ha sempre fatto, nel tenere alto l’onore e la giustizia di questa nostra Patria. 

Fiduciosi nel Suo interessamento cogliamo l'occasione per porgerLe i nostri più sinceri saluti.  

https://www.facebook.com/events/832191220184733/?ref=1

domenica 15 marzo 2015

#Marò in India: 1.116 GIORNI - PERCHE'?, di Stefano Tronconi

IL SEQUESTRO DEI FUCILIERI DI MARINA LATORRE E GIRONE -
1.116 GIORNI - PERCHE'?

10 Marzo 2015
 
Prendendo spunto dalla foto pubblicata da Maurizio Tentor ecco alcune mie riflessioni alla sua domanda: "1.116 Giorni ..... Perché?"

1.116 Giorni perché:
- dall'Italia la loro liberazione è stata sempre chiesta in quanto miltari in servizio, anziché per la loro innocenza ed estraneità ai fatti;
- la politica in India è corrotta ed i marò hanno rappresentato l'opportunità di mantenere il potere per Chandy ed Antony;
- la politica in Italia è semplicemente divenuta terra di pascolo per corrotti o incapaci;
- l'India è un Paese grande e con il complesso del periodo coloniale;
- l'Italia è un paese debole e senza alcuna credibilità internazionale;
- in India le menti e le coscienze dell' opinioni pubblica sono state manipolate da un giornalismo servile e di parte;
- in Italia le menti e le coscienze dell' opinioni pubblica sono state manipolate da un giornalismo servile e di parte;
- ai vertici delle forze armate italiane ha sempre fatto comodo una colpevolezza dei marò per coprire i numerosissimi errori commessi nella vicenda;
- in Italia mondo militare e società civile sono diventati due universi incomunicanti;
- la politica italiana ha sempre dato priorità ai rapporti economici con l'India;
- in Italia forze politiche di governo ed opposizione parlamentare hanno stretto un 'ignobile patto' e si sono mosse di concerto per non disturbare il manovratore (e non fare quindi uscire la verità);
- le sporadiche iniziative individuali di qualche politico italiano sono sempre state esclusivamente rivolte alla visibilità personale senza alcuna vera intenzione di infrangere l'ignobile patto;
- la vicenda dei marò, anziché essere presentata sotto la sua giusta luce, è stata da subito sposata da una parte politica in contrapposizione all'altra;
- è stata spesso presentata come una questione di orgoglio nazionale (concetto di non sempre facile spiegazione e condivisione) , anziché di giustizia;
- l'Italia è stata per anni narcotizzata dal prevalere dall'ideologia terzomondista fatta propria da un (ex) partito comunista ed una chiesa cattolica in crisi d'identità;
- la destra italiana, che a parole si è posta fin dall'inizio a fianco dei marò, è un campo di macerie da cui l'intelligenza ed il buon senso sono stati espulsi da anni;
- …...........
ovviamente potrei continuare a lungo, ma mi fermo in quanto finirei con l'addentrarmi nel ruolo svolto da singoli e ci sarebbe davvero da scrivere un libro per analizzare seriamente il ruolo giocato nella vicenda del sequestro di Latorre e Girone da parte dei personaggi che l'hanno prodotta e malgestita.
Personaggi quali Giorgio Napolitano, Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Giulio Terzi, Giampaolo Di Paola, Emma Bonino, Mario Mauro, Federica Mogherini, Roberta Pinotti, Paolo Gentiloni, Staffan De Mistura, Lapo Pistelli, Pier Ferdinando Casini, Fabrizio Cicchitto, Giacomo Sanfelice, Daniele Mancini ….. e molti altri tra militari, giornalisti, avvocati, burocrati e politici senza incarichi specifici che renderebbero lunghissimo questo elenco.





#Marò in India: IL SEQUESTRO DEI FUCILIERI DI MARINA LATORRE E GIRONE - ITALIA SEMPRE IN ATTESA E COL CAPPELLO IN MANO

14 Marzo 2015

La data della prossima udienza alla Corte Suprema indiana non è stata ancora fissata, ma, essendo stato in settimana dichiarato concluso dalla Cancelleria della stessa Corte l'ennesimo passaggio amministrativo, tale udienza dovrebbe essere calendarizzata a breve. La scadenza della licenza concessa a Latorre a metà Aprile rappresenta ora il termine limite per questa fase.

Nel gioco di specchi in cui si è trasformata questa vicenda a causa della vigliaccheria e dell'insipienza italiana (ricordo che con le opinioni pubbliche indiana, italiana ed internazionale volutamente disinformate e manipolate all'India non è mai stata messa alcuna pressione né sul merito, né sui tempi), la prossima udienza della Corte Suprema sarà l'occasione in cui si capirà se il governo indiano avrà finalmente scelto di spendere un po' di capitale politico sul fronte interno per prospettare una soluzione che, per quanto sicuramente farsesca e non definitiva, consenta quanto meno lo sblocco dell'attuale impasse ed il rientro di Salvatore Girone in Italia.

Sarà inoltre l'occasione per capire se i 'giudici-compagni di merenda' della banda politico-criminale che fa capo al duo Chandy/Antony siederanno ancora tra i giudici che dovranno dire l'ultima parola sul proseguio del caso oppure se siederanno finalmente in disparte. Ricordo che l'attuale presidente della Corte Suprema indiana va in ogni caso annoverato tra i cosiddetti 'giudici-compagni di merenda' di cui sopra.

In tutto questo, a causa della scelta di non sposare mai apertamente e con forza le prove che dimostrano tanto l'estraneità dei marò ai fatti loro contestati che le manipolazioni indiane, l'Italia ufficiale rimane ancora una volta in silenzio e relegata ad attendere con il cappello in mano nell'anticamera dei palazzi del potere indiano. 

Voglio ricordare che la responsabilità di questa situazione vergognosa non è stata solo dei tre governi italiani che si sono succeduti nella gestione del caso.
Se sulle loro spalle ricade ovviamente la maggiore responsabilità, i governi hanno potuto contare, come ha recentemente ricordato in Parlamento l'ineffabile ministro Gentiloni, sul sostegno e sulla linea unitaria di tutto il Parlamento (oltre che, aggiungo, sulla vergognosa collusione del mondo dell'informazione).
So, ad esempio, da fonte affidabile che, prima della folkloristica missione in India di oltre un anno fa di alcuni parlamentari italiani membri delle Commissioni Esteri e Difesa, era stato fatto promettere ai partecipanti (rappresentanti di TUTTI i partiti) che sul caso si sarebbero impegnati a rinunciare ad azioni individuali e di partito. E così è stato. TUTTI hanno accettato e promesso! I vari governi (ed in particolare gli ultimi due) hanno quindi potuto contare sul silenzio/consenso di TUTTE le forze parlamentari alla loro non-azione.

Se il PD, azionista di maggioranza degli ultimi tre governi, si è da subito dimostrato inadeguato nel condurre la vicenda ad una soluzione trasparente in quanto prima vittima e responsabile del clamoroso errore di valutazione iniziale in cui si è bevuta la 'balla' della colpevolezza dei marò, sarebbe bastato un solo partito di opposizione, dico uno solo (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia, Movimento 5 Stelle, scegliete voi) che avesse davvero voluto farlo.

La verità su quanto accaduto è infatti disponibile dal Giugno 2013.
In un Paese normale e democratico sarebbe stato quanto meno interesse di tutti i partiti d'opposizione impegnarsi su questa vicenda e sposare l'innocenza dei marò. Invece la pochezza strategica delle attuali leadership politiche ha fatto sì che tutti i partiti se ne siano disinteressati rinunciando ad occuparsene in modo organico salvo il rilascio di ripetute, scontate ed irrilevanti dichiarazioni rilasciate in occasione dell'arrivo di una qualche notizia dall'India.

Il Movimento 5 Stelle, che in teoria dovrebbe essere la forza politica meno compromessa con il 'sistema' al potere, si è sì spinto l'anno scorso fino a chiedere l'impeachment di Napolitano, ponendo però alla base di tale richiesta motivazioni ridicole ed insussistenti, 'dimenticando' invece il comportamento di Napolitano nella vicenda marò che potenzialmente avrebbe da solo potuto fornire una base reale per la richiesta di 'impeachment' (per violazione della costituzione avendo consentito al rimando di cittadini italiani verso un Paese dove vige la pena di morte). 

La verità è che in Italia abbiamo una classe politica vecchia e nuova, non importa se bianca, rossa, nera, verde o a 5 Stelle, che fa piangere e ridere allo stesso tempo e che, priva di qualsiasi visione strategica, sa solo vivere sulla polemica di giornata con cui confonde e rimbecillisce gli italiani.
Come dimostra la vicenda 'marò', ne paghiamo le conseguenze!

Stefano Tronconi

#Marò in India: "ITALIA SEMPRE IN ATTESA E COL CAPPELLO IN MANO", di Stefano Tronconi

IL SEQUESTRO DEI FUCILIERI DI MARINA LATORRE E GIRONE -
A PROPOSITO DI ....... 'ITALIA SEMPRE IN ATTESA E COL CAPPELLO IN MANO'
15 Marzo 2015


Per capire le ragioni per cui la strategia dell'attesa in silenzio con il cappello in mano non funziona (il riferimento è al mio articolo pubblicato ieri) è sufficiente leggere i commenti dei lettori indiani agli articoli di oggi del Times of India e dell'Economic Times.

Lo ripeto alla nausea: le istituzioni ed il mondo dell'informazione in Italia dovranno trovare il coraggio di sposare le prove dell'innocenza e darle finalmente in pasto all'opinione pubblica indiana! Tutto il resto sono palle!

Avete presente come si è mossa la BBC nelle settimane scorse con il documentario 'Figlia dell'India' dopo aver ricevuto da governo e magistratura indiana la richiesta di non trasmetterlo perché, tra le altre cose il caso dello stupratore intervistato in carcere era sub-judice?
La BBC ne ha addirittura anticipato la diffusione!

Perché alla BBC c'é ancora qualcuno che sa cosa voglia dire fare giornalismo e perché alle spalle della BBC c'é un Paese che si chiama Gran Bretagna!

http://timesofindia.indiatimes.com/india/Italian-Marines-row-hits-PM-Narendra-Modis-EU-plan/articleshow/46569875.cms

http://economictimes.indiatimes.com/news/politics-and-nation/pm-narendra-modis-brussels-visit-cancelled-as-eu-fails-to-respond/articleshow/46559220.cms?from=mdr